UNA
PORTA SOTTO LE STELLE
Ci
troviamo nel 1667, l’ultimo anno
della vita terrena dell’architetto
Francesco Borromini nato il 27
settembre 1599. Lui è alle prese con
l’opera che segnerebbe le vette del
suo genio: la facciata della Chiesa di
San Carlino. I poveri frati lo
lasciavano lavorare per puro amore
all’arte. Per loro, il Cavalier
Borromini era diventato uno di casa,
anzi
persona di totale fiducia. Con
loro aveva iniziato come artista
autonomo e con loro ha perseverato
fino al ultimo giorno della sua vita.
Conosceva bene il Borromini cosa
c’era nel cuore di quei amati Frati
Trinitari ed ha cercato di esprimerlo
nel suo capolavoro. Un taglio questo
che non può mancare nel comprendere e
gustare lo spirito che dischiude il
complesso
del San Carlino alle Quattro
Fontane.
A
questo proposito, un altro piccolo
dettaglio, nel varcare la porta della
Chiesa, guardando in alto splende una
bellissima corona di dodici stelle:
‘una porta sotto le stelle’, cosa
vuol dire? Un segno della presenza
della Vergine Maria. Da i tre scalini
per salire alla soglia della porta,
tutto in questa Chiesa è nel nome e a
gloria della Santissima Trinità! Lo
stesso San Carlo Borromeo e i
Fondatori dell’Ordine appaino in
adorazione della Trinità. La Madonna,
a San Carlino, è anche
‘Porta Coeli’.
La
corona di dodici stelle all’epoca
era una devozione popolare con forti
radici bibliche. Quella Donna coronata
di stelle della quale parla
l’Apocalisse (Ap 12,1) è Maria. Le
dodici stelle riferiscono i quattro
titoli con i quali il Padre, il Figlio
e lo Spirito Santo ornano la Madonna.
Prendiamo
qui la versione di San Giuseppe di
Calanzio, fondatore delle Scuole Pie,
e che morì a Roma nel 1648, recita
così:
“Lodiamo
e ringraziamo la Santissima Trinità
che ci presentò a Maria vestita di
Sole con la Luna sotto i piedi e con
in capo una misteriosa corona di
dodici stelle.
Lodiamo
e ringraziamo il divin Padre che
scelse a Maria come sua Figlia: 1) la
predestinò a Madre del suo divin
Figlio; 2) la preservò da ogni colpa
nella sua Concezione; 3) l’adornò
di ogni grazia nella sua nascita; 4)
diede a Maria Giuseppe come sposo e
custode.
Lodiamo
e ringraziamo il divin Figlio che
scelse Maria come Madre: 1) s’incarnò
nel seno di Maria e vi abitò nove
mesi; 2) nacque da Maria e fu da Lei
maternamente nutrito; 3) nella sua
fanciullezza volle essere educato da
Maria; 4) rivelò a Lei i misteri
della Redenzione del mondo.
Lodiamo
e ringraziamo lo Spirito Santo che
accolse Maria come sua Sposa: 1) a Maria per prima rivelò il suo nome di Spirito Santo; 2)
per opera del quale Lei fu Vergine e
Madre; 3) per virtù del quale Maria
fu tempio vivo della Santíssima
Trinità; 4) dal quale Maria fu
esaltata in cielo al di sopra di tutte
le creature”.
Noi
sappiamo che i Trinitari e le
Trinitarie hanno da sempre invocato la
Vergine Maria con l’antifona: “Ave
Figlia di Dio Padre, ave Madre di Dio
Figlio, ave Sposa dello Spirito Santo,
Tempio della Santissima Trinità”.
Il Papa Giovanni Paolo II ci invita ad
invocare Maria in rapporto alla Trinità.
L’8
settembre 1762, festa della Natività
di Maria, alla presenza del cardinale
Vicario di Roma, Marco Antonio
Colonna, ha avuto luogo a San Carlino
la vestizione di Teresa Cucchiari,
Fondatrice delle Suore Trinitarie di
Roma e delle sue prime compagne.
Anche Teresa, accogliendo la
simbologia della porta sotto le
stelle, ha voluto chiamarsi da questo
momento Maria Teresa della Santissima
Trinità.
Auguri
all’Istituto di Suore Trinitarie di
Roma, nato a San Carlino, e ora sparso
per i diversi Continenti.
Serva
di Dio, Madre Fondatrice Maria Teresa:
prega per noi!
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