Elisabetta
Canori Mora ed Anna Maria Giannetti
Taigi
Due
vite parallele
Una giovane
donna chiede l’elemosina nella via
che porta alla splendida chiesa
borrominiana dedicata alla SS.ma
Trinità e a San Carlo.
Elisabetta
percorre frettolosa la stessa strada:
ha un appuntamento con Gesù
sacramentato e non può arrivare in
ritardo. La carità la spinge a
fermarsi per soccorrere la sventurata,
ma l’amore per Gesù sacramentato è
troppo forte per rinunciarci. La
volontà la porta in un baleno nella
chiesa, ma la carità la fa pregare
per la povera donna in mezzo ai
pericoli. Dio ascolta ed esaudisce la
sua preghiera e, terminate le
orazioni, Elisabetta corre a
soccorrere e a soddisfare le necessità
della donna in difficoltà.
Anche lei è povera, ma la provvidenza non l’abbandona mai, come non
abbandona mai nessuno.
Desiderando
di corrispondere con tutta se stessa
al santo amore di Dio invoca con la
sua fervorosa preghiera la divina
Madre, la quale durante un’estasi,
prende dal proprio cuore una gemma e
la pone in quello di lei.
“Questa
è una scintilla della mia carità.
Non altro devi fare che cooperare al
dono: molto potrai amare la divina
Maestà”. La gemma si dilata nel
cuore di lei e così partecipa della
carità della Madre del suo divino
amore.
Donna,
se’ tanto grande e tanto vali,
che
qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua
disianza vuol volar senz’ali.
(Dante,
Paradiso).
Elisabetta
conosce il valore dell’intercessione
di Maria, perché dalla Madonna ha
avuto inizio la redenzione, in quanto
da lei il Verbo ha preso carne.
Mostra grande
dispiacere se le capita di udire
offese verso Dio e, se può farlo,
corregge con cristiana carità chi le
commette.
Similmente Anna
Maria Taigi riconosce nei poveri e nei
sofferenti Gesù Cristo e procura di
sollevarli e confortarli; la sua carità
la portò a sopportare pazientemente
chi la offende, a perdonare le
ingiurie e le maldicenze e nonostante
i gravi problemi di salute, accoglie
con ilarità tutte le persone che
ricorrono a lei per invocare la sua
preghiera per il suffragio delle
anime, per il discernimento della loro
vocazione e per consigli vari.
Scrive Don
Raffaele Natali “Più volte vedendo
per istrada qualche infelice
abbandonato, specialmente nella cruda
stagione d’inverno, lo conduceva in
sua casa, lo ristorava servendolo essa
stessa, lo rivestiva alla meglio che
potesse coprirsi dal freddo,
animandolo insieme a soffrire per amor
di Dio la sua penosa situazione, e
speranzandolo al possedimento di beni
eterni per i meriti di Gesù Cristo.
…
La pia donna si
sentiva strappar le viscere nel vedere
tanta povera gente languire, e per
poter provvedere ai bisogni di sua
famiglia, e soccorrere i poverelli non
sapeva com’essa fare. ..
Era per la
carità verso il prossimo non solo
distaccata dai beni temporali, ma
anche dalle sue pratiche di pietà. Se
qualcuno di sua casa era ammalato, e
conoscendo esservi bisogno della sua
assistenza, lasciava comunione, messa
e tutto per restare ad assistere il
suo figlio, il marito o la sua vecchia
madre con ogni premura e giovialità,
poiché dessa diceva: ‘Si lascia Dio
in tali casi per Iddio’”.
Le
Beate Elisabetta Canori Mora ed Anna
Maria Giannetti Taigi, sono due donne
straordinarie che parteciparono del
carisma trinitario nella loro
condizione di spose e madri di
parecchi figli; videro ed amarono
Cristo nel povero, nell’emarginato e
nel sofferente; amarono la vita e la
donarono per la redenzione
dell’umanità; ebbero doni
soprannaturali frutto di un intenso
colloquio con Dio; sono due perle
luminose nel firmamento trinitario,
ridondanti di carità e di amore, a
lode e gloria della Santissima Trinità.
***
Gli
scritti delle Beate Elisabetta e Anna
Maria suscitano grande interesse oggi
per la loro illuminante
esperienza come spose, madri e
mistiche. Vi segnaliamo qui il Diario,
pubblicato dalla Libreria Editrice
Vaticana ("La mia vita nel cuore
della Trinita' - Diario della Beata
Elisabetta Canori Mora, sposa e
madre", 765 pp., 1996). Per tutti
coloro che, per un motivo o per un
altro, non sono in grado di acquistare
quest'opera, segnaliamo che e'
possibile leggerla sul sito http://www.intratext.com/X/ITA1070.HTM,
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